LAP – laboratorio arti performative

Liceo Statale E. Medi di Senigallia

LAP, Laboratorio Arti Performative ideato e tenuto dalla prof.ssa e attrice Francesca Berardi, si svolge settimanalmente presso il Liceo Statale “E.Medi” di Senigallia dal 2019, coinvolgendo studenti e professori per rispondere ad un interrogativo: “come si può creare luogo ideale in cui esprimere la propria individualità e creare una collettività non giudicante e solidale che produca un miglioramento sociale?”

Attraverso la pedagogia teatrale, LAP promuove la comprensione e l’accettazione di sé, stimola lo sviluppo di atteggiamenti di rispetto, di solidarietà ed inclusione. L’elemento innovativo del laboratorio risiede nel coinvolgimento attivo di studenti e professori che scelgono di superare i ruoli sociali convenzionali e nella creazione di un linguaggio sperimentale non convenzionale per la messa in scena della contemporaneità.

L’ESSENZA

LAP, dall’inglese avvolgere, vuole essere il contenitore in cui mettere in dialogo le proprie differenze e i punti di contatto in ottica inclusiva. TUTTI i membri dell’Istituto, senza limite alcuno possono partecipare al laboratorio, (studenti, professori, dirigenza, collaboratori scolastici). Lo spazio Lap è uno spazio non giudicante in cui i ruoli sociali si sospendono e ciascuno torna all’essenza della propria umanità senza discriminazione alcuna di genere, di età o professione. Uno spazio in cui studenti e professori sono disposti a prendersi per mano e abbandonarsi uno tra le braccia dell’altro, sapendo che nessuno verrà mai lasciato cadere. Si crea dunque una comunità in cui incontrarsi abbattendo limiti e barriere, in cui sospendere i giudizi di ricevendo e proponendo stimoli creativi. Molte attività sono quindi dedicate all’ascolto attivo dell’altro, alla creazione di un rapporto di fiducia e collaborazione, alla narrazione di sé e all’immedesimazione nell’altro per la prevenzione a qualsiasi forma di pregiudizio, discriminazione, violenza e bullismo.

LAP , dall’inglese grembo, vuole essere il luogo in cui rinascere, riappropriarsi del proprio grembo, ovvero il centro propulsore dell’emotività per saper riconoscere, gestire, esprimere le proprie emozioni e decodificare quelle degli altri. Molte attività sono quindi dedicate all’intelligenza emotiva: si parte con un lavoro all’ascolto attivo di sé, sull’accettazione, consapevolezza e riscoperta del proprio corpo come custode e generatore di un linguaggio simbolico, ricco di simboli e significati. Il grembo diventa quindi uno spazio di accesso privilegiato alla propria creatività, uno spazio di sperimentazione in cui generare contenuti artistici, interpretare dei ruoli, scrivere, produrre immagini, improvvisare lasciando fluire l’immaginazione.

Attraverso tecniche di respirazione, meditazione, danza e teatro si promuove l’autostima e l’ascolto, mentre attraverso le tecniche teatrali di espressività corporea, di ricerca vocale, di scrittura creativa, di sonorizzazioni e ricerca visiva si stimola la creatività e l’acquisizione di un linguaggio e di tecniche espressive.

Il Laboratorio Arti Performative è quindi uno spazio fortemente interdisciplinare: studenti e professori si esprimono attingendo da diversi linguaggi (teatro, danza, musica, fotografia) e utilizzando diverse lingue (le lingue madre e le lingue studiate), impegnandosi nella creazione di contenuti di ambito storico, artistico, letterario e di attualità che possano essere condivisi, per promuovere uno spirito di cittadinanza attiva.

LE PERFORMANCE
Le performance spaziano tra i vari linguaggi performativi: happening estemporanei, performing arts,
spettacoli teatrali e allestimenti site-specific, sonorizzazioni, podcast e contenuti digitali.


2019
Players [dispositivo interattivo di scambio di ruoli tra studenti e professori]
Voci dal Muro [dal muro di Berlino ai nuovi muri]
2020
Io sono lei [performance sulla violenza di genere]_da “ferite a morte”
Abitare [performance site-specific di corpi che interagiscono con i luoghi della città]_da Emily Dickinson
Corpi poetici [ovvero come un corpo diventa poesia e viceversa]_testi degli allievi
Ascoltare #me Ascoltare #te [frammenti di lavoro da Jerzi Grotowski]
2021
Yo no quiero volver a la normalidad [una rubrica di videoclip sulla ricerca di una nuova normalità]_in lingua spagnola
Rooms [nella mia stanza, infiniti mondi]_in lingua spagnola
Io sono nelle cose [performance live interattiva sulla vita dietro a un pc]
2022
Playlist [contenuti sonori e scritture originali per attivare la scuola]_playlist di testi di allievi e docenti
Evasione. Amleto e Ofelia. [performance dalla prigione all’altrove]

2023

ROMEO+GIULIETTA

Quattro banchi delineano un perimetro.
Sedie scomposte evocano il passaggio quotidiano di studenti e docenti.
Le parole di Shakespeare recitate negli angoli della scena, sui banchi di scuola, danno vita ad un linguaggio fisico, a tratti ironico, straordinariamente contemporaneo che prende forma nel centro della scena.
Così, improvvisamente, l’odio tra Montecchi e Capuleti si propaga fino ai nostri tempi. La rissa è tra haters. Virtuale. Nessuno vede nessuno. Tutti contro tutti.
Allo stesso modo, le parole d’amore del bardo generano nuove possibilità di contatto nel qui ed ora, uno sguardo diverso, una luce che asciuga le ferite e travolge i corpi che si lasciano attraversare e si fanno liberi, si fanno poetici.

Romeo+Giulietta è una somma tra due elementi. Il risultato comprende e trascende gli addendi: emozioni universali. Senza spazio e senza tempo.